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CARO CARBURANTE TRA PASSATO E PRESENTE

16 Marzo 2022

Benzina e gasolio, perché è esploso il prezzo? Tra scioperi, lamentele e promesse di provvedimenti, che cosa sta accadendo? In realtà oltre il 55% del costo carburante è dato da accise, 18 tributi indiretti, come si legge da “Il Resto del Carlino”, dal finanziamento della crisi di Suez del 1956 al più recente del decreto del fare del 2014, inglobati in un’unica imposta indifferenziata nel 1995, e iva al 22%.

DALLA GUERRA DI ABISSINIA AD OGGI

Le tasse sui carburanti hanno nella storia aiutato il Paese a fronteggiare momenti di emergenza. Era il 1935 quando Mussolini introdusse l’accisa sulla benzina per finanziare la guerra di Abissinia, 1 lira e 90 centesimi, equiparabile oggi a un rincaro di 2,19 euro. A quei tempi però le auto erano un bene di lusso e il provvedimento colpì solo la popolazione più ricca.

Tra le altre accise si ricordano quelle per le tragedie del Vaiont nel 1963 e dell’Irpinia nel 1980, gli interventi umanitari in Libano nel 1983, la crisi internazionale del canale di Suez del 1956, l’alluvione di Venezia e Firenze del 1966, il terremoto del Belice del 1968, il terremoto del Friuli del 1976.

L’AUTO, BENE ESSENZIALE

Nel 2022 l’auto è diventata essenziale, quasi una componente della famiglia, in uno studio effettuato tra gli anni 2010-2020, mentre in Italia si assistiva un netto calo demografico si notava una crescita delle auto in circolazione, quasi 3 milioni. Si capisce quindi la rilevanza del tema caro carburante non solo per le aziende ma anche per i privati, che osservano con attenzione gli ultimi movimenti.

CARBURANTI ITALIANI: COSTO Più BASSO IN EUROPA

Secondo un articolo de “Il Sole 24Ore” tolte le tasse il costo dei carburanti italiani è più basso rispetto alla media europea. In termini percentuali, la penalizzazione del Fisco sui carburanti è il 55% del costo finale della benzina e il 51% del prezzo totale del gasolio.