Incentivi auto il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti è pronto a rilanciare con due modifiche:
– un allargamento degli aiuti di Stato alle aziende che erano state escluse fino ad ora;
– la proroga dei termini nelle consegne delle auto.
Secondo Giorgetti il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale è perfettibile e si dichiara possibilista “purché il ministro dell’Economia Franco ci aiuti a trovare un varco”.
180 è il numero di giorni superati i quali il bonus per l’acquisto di un’auto decade. Difficile però, dopo i cambiamenti post pandemia, che una macchina possa essere immatricolata in sei mesi dalla firma del contratto. La questione è emersa nel corso dell’Automotive Dealer Day a Verona.
“Non è possibile stare nei 180 giorni, va modificato il termine” sono le parole di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto.
In merito alle aziende escluse dagli incentivi c’è stato il richiamo di Anfia, Unrae e Federauto.
“Le persone giuridiche sono le maggiori acquirenti di auto – afferma Michele Crisci, presidente di Unrae – e quelle che più fanno girare il mercato. Ma anche le più tartassate. Non soltanto per l’impossibilità di scaricare l’IVA come avviene nel resto d’Europa, ma anche perché non possono contare sugli incentivi”.
Giorgetti spiega: “Dovevamo decidere cosa privilegiare e abbiamo supportato il ricambio di quel 26% di fetta di parco rappresentata da Euro4 che appartengono a famiglie non benestanti”.
L’automotive torna sotto i riflettori nel dibattito politico. “Ci abbiamo messo vent’anni – aggiunge Plinio Vanini, vicepresidente di Federauto, che nell’apprezzare la pianificazione degli incentivi in un piano pluriennale invita il governo a imboccare la strada della fiscalità – che renderebbe più competitive le aziende che acquistano, porterebbero l’Italia ai livelli UE e permetterebbe anche alle fasce più deboli di acquistare auto pulite”.
Nelle prossime settimane, assicura il ministro Giorgetti, arriverà un decreto che definisce interventi di politica industriale.
